domenica 26 febbraio 2012

Il gene egoista

Il gene egoista
   Vi ricordate di Mendel e di Darwin? Ereditarietà ed evoluzione della specie, le prime due chiavi per capire come ci si sia trovati ad avere i pollici opponibili ed a perdere, poco dopo, un paio di mani barattando due pollici con due alluci visto che, in fondo, non avendo l'uomo ancora inventato l'attak ed il modellismo, due mani erano più che sufficienti? Certo che ve li ricordate, li avete studiati a scuola e li avete accettati con un atto di fede, visto che le prove consistevano solo in un pugno di
piselli e nel collo delle giraffe. Ebbene, dopo tanti anni dalla morte di Darwin, avvenuta nel 1882, finalmente la terza  chiave.
I piselli di Mendel
   Rassegnatevi, il libro del quale vi voglio parlare non solo non è un best seller, ma è anche un po' datato, visto che è stato scritto nel 1976, ed è difficilmente reperibile in libreria. In parole povere dovrete ordinarlo ma, ve lo assicuro, ne varrà la pena. Richard Dawkins, l'autore, riesce a spiegare in modo chiaro e comprensibile anche ai non addetti ai lavori la teoria genecentrica dell'evoluzione, ed introduce in questo saggio anche alcuni concetti fondamentali della sua visione dell'evoluzione, che verranno ripresi ed espansi in pubblicazioni successive.
Francobollo commemorativo Beagle
   Tuttavia è proprio di questo libro che volevo parlare, e della visione postdarwiniana della teoria dell'evoluzione. La prima cosa da capire è che Dawkins non contesta Darwin, si limita a dare una diversa chiave di lettura ad una teoria dell'evoluzione che altrimenti, alla luce delle moderne conoscenze, mostra troppe incongruenze. Secondo Dawkins, infatti, l'unità di selezione non è la specie, o il gruppo, ma il gene, l'unica entità che, alla fine, viene realmente replicata. Secondo la sua teoria, quindi, gli organismi viventi non sono altro che strumenti del meccanismo di riproduzione e selezione dei geni, i veri vincitori di questa battaglia  per la sopravvivenza. La seconda cosa, fondamentale, da capire leggendo questo libro è che, malgrado la scrittura avvincente, siamo di fronte ad un libro di scienza. La scienza è sostanzialmente basata su dei fatti, e non su dei desideri. Potremmo anche preferire essere noi il centro dell'evoluzione, ma non è così e questo, comunque, non sminuisce il nostro ruolo. Se non accettiamo questa visione, allora potremmo essere tentati di tacciare Dawkins di eresia, come prima di lui Darwin.
   In realtà la teoria del "gene egoista" è stata contestata da diversi scienziati, e la disputa non è, ad oggi, ancora terminata. Tuttavia diciamo che, in attesa di una quarta chiave convincente, dopo quelle forniteci da Mendel e da Darwin, questa teoria può essere di diritto considerata un passo avanti nella ricerca di una risposta esaustiva ai tre grandi interrogativi della vita: chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando.

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